Prima uno sconosciuto industriale della pasta, Enzo Rossi, balzato agli onori della cronaca per un aumento ai dipendenti di 200 euro ora Sergio Marchionne, amministratore delegato della FIAT che annunzia trenta euro in più in busta paga, a partire da ottobre in un momento in cui le “le trattative per il rinnovo del contratto collettivo dei metalmeccanici, scaduto il 30 giugno scorso – si legge in una nota – sono ferme su alcuni aspetti normativi e non è stato fino ad oggi individuato un percorso che possa portare ad una rapida conclusione “ |
Cosa sta succedendo nella intermediazione contrattuale sindacale ?
Marchionne afferma : «Per l’importante contributo dei lavoratori della Fiat ai buoni risultati del Gruppo, abbiamo voluto dare un segnale di attenzione, andando incontro, almeno parzialmente, alle attese di miglioramento economico e cercando di ridurre i disagi di un eventuale protrarsi delle trattative. Ci auguriamo che le discussioni per il rinnovo del contratto possano proseguire in un clima di corretta dialettica e si concludano rapidamente. Siamo convinti che esistano gli spazi per un accordo e fiduciosi che le parti sapranno trovare il giusto punto di equilibrio tra le necessità di competitività e flessibilità delle imprese e le attese dei lavoratori». “
… gelo dei sindacati… secondo i quali la decisione unilaterale di Fiat non servirà a far desistere i lavoratori dall’aderire allo sciopero dei metalmeccanici di martedì 30 ottobre.
Staremo a vedere cosa succederà, certo è un chiaro segnale di discontinuità , largamente annunciato da Veltroni, ma cominciato ad attuare dal mondo delle imprese.
Quello di Marchionne è un atto veramente nuovo destinato a sovvertire le consolidate modalità di trattative sindacali, lunghe, estenuanti e quasi sempre poco accette ai lavoratori.
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