In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sodòma sarà trattata meno duramente di te!».
(Mt 11,20-24)
Scorrono le immagini di Berlusconi dal Papa: guardie svizzere, notabili, alti prelati, giornalisti accreditati, flash di fotografi, splendide e luccicanti sale, rigido protocollo vaticano [ molto vicino a quello di Gesù, pronto, in quel suo “ lasciate che i bimbi vengano a me “, a ridimensionare il “protocollo” che i primi discepoli volevano adottare ]
O mia povera chiesa dei poveri, è ormai tempo di non metter più toppe nuove in quel vestito vecchio che indossi, adeso alle ferite del tuo corpo martoriato.
Tu lo sai quanto è doloroso strappare completamente il vestito vecchio, ormai tutt’uno con la lebbra.
E’ doloroso toglierlo… provoca un dolore atroce e straziante ..ma lo dobbiamo fare.
Non è più tempo di mettere toppe nuove in abiti vecchi.
E’ tempo di mettere vino nuovo in otri nuovi.
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Una risposta a Rivestiti dell’abito nuovo mia Chiesa dei poveri.
Una risposta a Rivestiti dell’abito nuovo mia Chiesa dei poveri.