Finalmente, dopo circa 2 anni di attesa, arriva l’organo a canne alla Madrice Vecchia. E’ stato realizzato dai fratelli Cimino di Agrigento, ai quali va il merito di aver fatto rinascere l’arte organaria siciliana. Nella loro fabbrica ne hanno seguito la realizzazione dalla progettazione alla costruzione rigorosamente artigianale . | Programma Incontro |
Verrà collocato nella navata di sinistra accanto all’altare. I lavori di installazione inizieranno il 18 luglio p.v. Non sarà subito funzionale perché si è ancora in attesa dell’arrivo di una “ centralina “ … ma, comuque, finalmente è qui !
Per l’evento sarà presente nella nostra comunità Mons. Marco Frisina, direttore del Coro della Diocesi di Roma, composto da oltre 250 elementi provenienti dalle varie parrocchie romane.
Vastissima la sua produzione di canti liturgici: oltre 150 quelli pubblicati e altrettanti conosciuti ed apprezzati in Italia e all’estero.
Tra le varie collaborazioni a progetti di artisti italiani ed internazionali come non ricordare “Dalla Terra”, disco interpretato da Mina per la quale ha composto i brani “Magnificat” e “Nada te turbe”.
È stato responsabile musicale di alcuni importanti eventi tra i quali la Giornata Mondiale della Gioventù.
Tra le ultime sue opere la prima trasposizione in chiave musicale, mai realizzata, della Divina Commedia.
Sarà un onore per la nostra comunità ospitarlo.
Ci intratterremo con lui il 23 Luglio verso le 22,30 , alla Madrice Vecchia, dopo la processione. Chi volesse partecipare sarà graditissimo ospite.
Il 24 Luglio alle ore 17 presentazione ufficiale dell’organo a canne alla presenza della cittadinanza e delle varie autorità, di Mons. Marco Frisina. Il Maestro Diego Cannizzaro ne illustrerà le sue caratteristiche e funzionalità.
L’organo a canne è sicuramente lo strumento più completo in assoluto.
E’ provvisto di una o più tastiere manuali e di una tastiera a pedali Quando si premono i tasti, si libera l’aria che entra a forza nelle canne producendo l’emissione del suono.
Al primo impatto la cosa che più colpisce è la parte esterna, il “ contenitore “, in cui è racchiuso [detto “ mostra”], con le canne frontali visibili.
Solo questo è già un’opera d’arte.
Anche se costruito ora, le decorazioni e le parti lignee del nostro organo rispecchieranno, sicuramente, qualcosa di antico.
Ma il vero fascino sono le emozioni che la soavità ,il suono possente, le variazioni delle frequenze, l’armonia unica, la dolcezza timbrica scatenano nell’intimo dell’ascoltatore.
Noi speriamo, per la nostra comunità, che sia mezzo per vivere più autenticamente le varie celebrazioni liturgiche.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.