Più volte la Congregazione per la Dottrina della fede, nella persona del suo prefetto, l’allora card-. Joseph Ratzinger, scrisse al vescovo di Foligno mons. Giovanni Benedetti, perche Carlo fosse richiamato e invitato a leggere alcuni testi sulla questione del presbiterato a uomini sposati ( HH 125-133)
“ Sono sicuro che non passeranno molti anni e si comincerà ad ordinare sacerdoti degli sposati.
E’ direi una cosa fatale anche per togliere dalla Chiesa una specie di complesso che esiste, per cui solo coloro che non sono sposati hanno diritto al sacerdozio.
Il sacerdozio è un servizio che può essere svolto anche da degli sposati che abbiano ricchezza di fede e speranza nella vita eterna.
Rimarrà invece salda la consacrazione religiosa che è un’altra cosa che ci interessa direttamente, e che dobbiamo difendere, perché sono proprio i religiosi i testimoni dell’Invisibile e questo loro essere segno nel mondo del mondo invisibile non verrà mai a mancare nella Chiesa”
«Come è possibile lasciare tanti sacerdoti, che con la parola ingiusta si definiscono “spretati” in un dolore lancinante, senza tentare qualche via per un lavoro di reinserimento vero e generoso nella comunità?…
Aprite, Padri, le porte a Cristo e alla sua misericordia!
Non ascoltate soltanto coloro che sono i difensori della morale; ascoltate di più le lacrime e l’angoscia dei peccatori.
Non leggete soltanto il Diritto Canonico così complicato. Leggete anche il Vangelo e può darsi che se lo aprite a caso, siccome il caso non esiste, vi troviate scritto: misericordia, forse, e non sacrificio. o meglio ancora: sono venuto a cercare i peccatori e non i giusti» (Adista, 2767-68-69 [1983] 4-5). ( Da ” Innamorato di Dio )
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