Come anticipato nella lettera alla Diocesi ha ribadito che “ Ognuno deve stare al suo posto, senza invadere i compiti degli altri. …. Nella chiesa non c’è posto per liberi battitori o navigatori solitari. Si lavora in rete attorno al Vescovo principio di unità “.
Ma noi, piccolo resto della Chiesa di Cefalù, siamo desiderosi e preghiamo che con la sua vita il nostro vescovo, come Gesù, ci “mostri il volto del Padre.”
E con Fratel carlo Carreto (Adista n. 459-460-461 del 10-12-14 settembre 1975) vorremmo dire “ … Ci convochino i nostri vescovi sulla eucaristia. Ci convochino sul Vangelo, sul primato dei poveri, sulle beatitudini, sul servizio, sulla resurrezione del Signore! Non ci convochino sul dubbio che sia la terra a girare attorno al sole o ciò che è peggio per comunicarci che dobbiamo obbedire nella fede a cose opinabili che con la fede non hanno nulla a vedere. Insomma la comunione nella chiesa non è sulle idee dei singoli ma sulla fede”.
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