Così pensiamo Lucio e ci sentiamo in profonda comunione di fede, di affetto fraterno e di preghiera: lui al banchetto eterno e noi al banchetto dell’ Eucaristia.
Noi con lui restiamo in attesa della Resurrezione dai morti.
Contemplando la morte di Lucio vorremmo riocordare a noi stessi alcuni passaggi di Carlo Carretto da “ il deserto nella città”:
“ La vita nasce dalla morte, la resurrezione spunta su una distruzione totale. ….
La resurrezione non è la riesumazione di un cadavere.
È altra cosa… state tranquilli. …
Se la forza di Dio nella resurrezione fosse quella di riesumare un cadavere, gli direi umilmente ma sinceramente, a proposito del mio: “Signore, per favore, lasciami nella terra e che più nessuno veda la mia faccia”….
È il Dio della Vita che si avvicina alla nostra morte resa più morte dal tempo, dal peccato, dalle esperienze del dolore e alitando come la prima volta nella genesi dell’universo ci dirà:
“lo faccio nuove tutte le cose” e quindi faccio nuovo anche te!
Ti faccio come hai desiderato tu.
Tu desideravi amare e non ci riuscivi: ora ci riuscirai.
Tu volevi la castità e hai pianto sui tuoi fallimenti? Eccoti, ora, ti faccio casto.
Hai sognato di salvare tutti gli uomini e ti sei svegliato ogni giorno umiliato dal tuo egoismo e dalle tue paure: ecco ti faccio capace di comunicare con tutti i poveri dell’universo e di vivere finalmente il dono di te.
Esso semmai è solo più il segno di un’ altra cosa che sta spuntando: la memoria di una storia vera, la mia, una continuità nella quale il meglio di me, la coscienza, ha trovato il suo ambiente e ha sviluppato la sua divina realtà a figlio di Dio.
La resurrezione è il trionfo di Dio in noi, la prova della sua potenza creatrice, la capacità di rinnovare tutte le cose.”
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Una risposta a Il Signore ha bussato alla porta di Lucio … l’ha sollevato su ali d’aquila … e l’ha condotto alla casa del Padre.