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Vangelo del giorno
Martedì 16 Luglio 2024

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sodòma sarà trattata meno duramente di te!».
(Mt 11,20-24)
Bibbia – CEI 2008
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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:

              velip.jpg    

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Sul Foglio del 18/12 Walter Veltroni ha rilasciato  una lunghissima intervista .

Tra i temi  affrontati, sottolineamo:

La riforma elettorale.

 In sintesi dice  Veltroni: io preferisco il sistema francese.

Dato che il tedesco puro (cioè proporzionale con sbarramento) pare che piaccia a pochi  e a me per niente, allora preferisco andare al referendum dopo aver siglato un patto d’onore con Berlusconi, nel quale si stabilisca che alle elezioni Pd e berlusconiani correranno da soli, cioè senza allearsi con nessuno, né con Rifondazione, a sinistra, né con An o Lega a destra.

                                                                                        

 

Il Sistema francese: si vota in ogni collegio per un candidato, i due che prendono più voti vanno al ballottaggio e uno dei due viene eletto. I partiti che non hanno candidati in grado di arrivare entro i primi due posti (quindi quasi tutti i partiti tranne i due più forti) o si alleano coi più forti o restano fuori dal Parlamento

Anche l’ipotesi di una vittoria del  referendum non dispiace, infatti  il referendum prevede la proporzionale (quindi ciascuno avrà parlamentari in proporzione ai voti presi) però con una correzione fortissima dovuta al premio di maggioranza. Questo premio assegna la maggioranza dei seggi (circa  il 55 per cento) al partito che prende più voti. Col patto di non-alleanza questo partito sarà o il Pd o il partito di Berlusconi, e in questo modo uno di questi due partiti, pur rappresentando circa un quarto dell’elettorato, riceverà il 55 per cento dei seggi, cioè un premio del 30 per cento e potrà governare da solo e senza vincoli. Il Parlamento conterà poco o niente. I partiti minori vedranno dimezzata la loro rappresentanza.  ( vedi Liberazione del 19/12/07) 

Rapporto tra religione e politica 

Spiega Veltroni: “Cristo in politica è giusto e legittimo che lo porti chi ha Cristo dentro di sé. E che lo porti e non lo lasci a casa. “ [ ??!!]

“ ….la laicità dello stato – che io considero come un valore assolutamente indiscutibile e indisponibile – “ non può presupporre  “una sorta di rinuncia alle identità di ciascuno.”

 Qui dentro però io ci vedo una delle chiavi della possibile convivenza del nuovo millennio: il tema del rapporto tra identità e dialogo.

 E’ un tempo, questo, in cui di fronte alla paura delle grandi trasformazioni economiche e finanziarie,

e della circolazione delle persone con la loro visione del mondo e la loro religione, sembra prevalere in ciascuno l’idea di arroccarsi in una dimensione identitaria: un po’ per conforto, un po’ per rassicurazione; ma con l’idea che questo possa essere l’antidoto al processo di melting pot in corso.

 Tutto questo lo si può affrontare in due modi: lo si può affrontare accettandolo passivamente.

Ma il rischio dell’accettazione passiva è che si finisca con il legittimare anche le forme attraverso le quali questa identità figlia di divisioni culturali, religiose, di concezioni della comunità pubblica diversa dalle nostre, si fa integralista, fino ai rischi del fondamentalismo.

Oppure lo si può accettare con l’idea che l’identità non sia uno straccio. E che l’identità sia figlia della storia, delle culture, delle radici, delle ragioni e che sia un valore.

Perché se è vero che è necessario il dialogo, il dialogo ha senso se ci sono tante identità…”

 “Personalmente non sono credente e non avrebbe senso che io fossi considerato un christian leader, anche perché esiste una sfera che è assolutamente personale che mi dà fastidio dover usare quando c’è qualcosa che è pubblico (ho visto, a proposito del rapporto tra politica e religione, trasformazioni troppo repentine determinate dalle contingenze del momento).

 Però vorrei che la mia idea fosse chiara: a me ha sempre culturalmente affascinato la vocazione pastorale della chiesa mentre mi piace meno quella chiesa che ogni giorno sforna prescrizioni morali di  comportamento: lo considero un po’ una riduzione della grandezza della missione e della funzione della stessa chiesa.

Io sono stato molto affascinato da Giovanni Paolo II, l’ho conosciuto ho avuto modo di parlare con lui diverse volte, mi piaceva enormemente la coesistenza in lui di identità e dialogo. Mi piaceva il fatto che sulle questioni che attengono alla responsabilità della chiesa lui avesse le sue posizioni, che per altro misurava con grandissima sapienza.

Ma non dimentichiamolo mai è stato il Papa delle invettive contro il capitalismo egoista, è stato il Papa che ha denunciato lo strazio dell’Africa, è stato il Papa più impegnato per la pace e il dialogo tra le religioni.

Ecco: a me interessa che nel Partito democratico ci siano persone che portano il punto di vista, le esperienze, la cultura religiosa con la disponibilità a incontrarle laicamente.”

  E il Vaticano ?? ( non la Chiesa, perché la Chiesa è il popolo santo di Dio  )….Penso che sia molto “ interessato “ a Veltroni >>> che ricambia  l’attenzione – in attesa di un tacito supporto –  con passaggi inequivocabili ( vedi la spaccatura sulla PROPOSTA di Ordine del Giorno: orientamento dell’assemblea regionale del PD sul Registro delle Unioni Civili a Roma  ). 

 Povera cosa bianca  >> non sei più interessante per il vaticano. E’ difficile che vedrai la luce.

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