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Vangelo del giorno
Sabato 23 Novembre 2024

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

(Lc. 20,27-40) 

Bibbia – CEI 2008
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Per citazione
(es. Mt 28,1-20):
Per parola:

                         0jt9atva-180×140.jpg                     

   Con 104 voti a favore, 54 contrari e 29 astenuti l’assemblea generale dell’Onu ha detto sì alla moratoria contro la pena di morte nel mondo.

La moratoria è stata approvata alle 11,45 ora di New York, le 17,45 in Italia.

Il governo degli Stati Uniti non ha votato per la moratoria, né avrebbe potuto, perchè,  la questione è prerogativa dei singoli stati, e non del Presidente né del Parlamento.

Il documento non è vincolante, ma è di grande impatto morale e politico.                                                                                            

Il testo esorta tutti gli stati che hanno ancora la pena di morte a “stabilire una moratoria delle esecuzioni in vista dall’abolizione” della pena capitale, e invita a ridurne progressivamentel’uso e il numero dei reati per i quali può essere comminata, rispettando gli standard internazionali a garanzia dei diritti dei condannati.

Ecco i punti salienti:

«Considerando che l’uso della pena di morte mina la dignità umana  e convinti del fatto che una moratoria sulla pena di morte contribuisca al miglioramento e al progressivo sviluppo dei diritti umani; che non esiste alcuna prova decisiva che dimostri il valore deterrente della pena di morte; che qualunque fallimento o errore giudiziario nell’applicazione della pena di morte è irreversibile e irreparabile; accogliendo con favore le decisioni prese da un crescente numero di Paesi di applicare una moratoria delle esecuzioni, in molti casi seguite dall’abolizione della pena di morte»,

l’Assemblea Generale: «Esprime la sua profonda preoccupazione circa la continua applicazione della pena di morte e

 «invita tutti gli Stati che ancora hanno la pena di morte a:

A) Rispettare gli standard internazionali che prevedono le garanzie che consentono la protezione dei diritti di chi è condannato a morte, in particolare gli standard minimi, stabiliti dall’annesso alla risoluzione del Consiglio Economico e Sociale, 1984/50;

 B) Fornire al segretario generale le informazioni relative all’uso della pena capitale e al rispetto delle garanzie che consentono la protezione dei diritti dei condannati a morte;

 C)Limitarne progressivamente l’uso e ridurre il numero dei reati per i quali la pena di morte può essere comminata;

D) Stabilire una moratoria delle esecuzioni in vista dall’abolizione della pena di morte».

A conclusione la risoluzione «invita gli Stati che hanno abolito la pena di morte a non reintrodurla; chiede al segretario generale di riferire sull’applicazione di questa risoluzione alla 63ma sessione; decide di continuare la discussione sulla questione durante la 63ma sessione allo stesso punto all’ordine del giorno».  

Il cammino per l’abolizione è ancora lungo ma un grosso passo avanti si è compiuto , grazie anche alla tenacia dell’Italia che – come ha detto Prodi –  ha“ promosso per prima un’iniziativa progressivamente trasformata in una grande coalizione intesa a favorire i diritti dell’uomo “
 

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