Oltre 5 milioni gli spettatori sono rimasti incollati al film-Tv su Chiara Lubich andato in onda domenica scorsa 03 Gennaio su RAI 1
Abbiamo consapevolezza che la fiction non è un documentario e questo chiaramente giustifica qualche forzatura e invenzione narrativa, rigorosamente dichiarate nei titoli di coda al fine di coniugare scorrevolezza, tensione drammatica ed alternanza emotiva.
Vari aspetti ci hanno colpito.
- La genialità rivoluzionaria della donna anticipatrice delle novità del vaticano II e in misura ancor maggiore del Sinodo per l’Amazzonia >>> eventi che hanno ristabilito come uomini e donne, nella diversità dei carismi, siano l’unico popolo di Dio “ laos”.. in cammino verso il Regno dove solo l’essere battezzati resterà essenziale ben oltre all’essere sacerdote come chiaramente mostrato in Apocalisse 21.
« 1 E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. 2E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva: «Ecco la tenda di Dio con gli uomini!
Egli abiterà con loro
ed essi saranno suoi popoli
ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.
4E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
e non vi sarà più la morte
né lutto né lamento né affanno,
perché le cose di prima sono passate».
Il sacerdote dovrebbe “lavorare” per scomparire e rientrare anche lui nella “sposa adorna per il suo sposo”.
- La scelta forte e sofferta di lasciare tutto ( anche il Padre e la madre in un momento di grande difficoltà ) per farsi povera con i poveri. … e Papa Francesco lo ribadisce « Si tratta di non vivere in maniera ipocrita, ma di essere disposti a pagare il prezzo di scelte coerenti col Vangelo. È buono dirsi cristiani, ma occorre soprattutto essere cristiani nelle situazioni concrete, testimoniando il Vangelo che è essenzialmente amore per Dio e per i fratelli»
Un altro passaggio da sottolineare nella fiction è la delicata ma decisa rottura di un tabù che ha appesantito la Chiesa per millenni. Queste le parole di Chiara Lubich in una intervista concessa a Barbara Paolomnelli: « il Vangelo stesso scandalizzava perchè non si pensava che dei laici potessero leggere così il Vangelo. Anzi noi passavamo per protestanti. E siccome per l’amore mettevamo insieme anche tutti i nostri beni, quei pochi che avevamo, passavamo pure per comuniste. Perciò ci sono state delle difficoltà da superare, certo. … Abbiamo pensato: “L’unica cosa è fare la sua volontà, amarlo anche noi a nostro modo”. E la sua volontà l’abbiamo trovata nel Vangelo che noi aprivamo nei rifugi. Andavamo anche 11 volte al giorno, lì aprivamo e ogni parola veniva in luce come fosse nuova anche se già la conoscevamo. Per cui ci diceva il Vangelo: “Ama gli altri” e noi amavamo, “Chiedi e ti darò…” e noi chiedevamo e ottenevamo. Vedevamo insomma che il Vangelo è ancora vivo oggi e che le promesse che Gesù vi ha messo dentro si verificano pure oggi. La cosa naturalmente portava tanta gioia a noi per cui la gente attorno pur nella guerra…
Sono tante le cose che vorremo puntualizzare ma ci piace concludere ( come si può vedere nella clip video ) con la sofferta rinunzia alla guida del movimento a alla partecipazione a qualsiasi attività , come “ intimato” dalla commissione vaticana che, autorizzando il movimento la invitava “ a rassegnare le dimissioni dalla guida del movimento .. e interrompere la sua partecipazione ad ogni attività .. per essere certi che il movimento dei focolari sia opera di Dio e non solo di Chiara Lubich” … .
Quanto somiglia questa vicenda al recente allontanamento di Enzo Bianchi dalla comunità di Bose.
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