Sarebbe un cambiamento storico quello per cui sta combattendo suor Birgit Weiler, della Congregazione delle Suore Missionarie Mediche, collaboratrice nella Pastorale per la cura del creato della Commissione episcopale di azione sociale della Conferenza episcopale peruviana., che al Sinodo dei Vescovi ha rivendicato la richiesta di poter votare i documenti dell’assemblea. Un diritto che finora alle donne è negato.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, durante il briefing in sala stampa ha detto:
«Basta machismo, anche le donne devono potere votare al Sinodo dei Vescovi… nel mio Circolo Minore, come in altri, c’è un’atmosfera molto aperta: noi donne ci riteniamo accettate, non c’è un atteggiamento clericale ma una grande libertà di parola. Tanti vescovi condividono le nostre preoccupazioni e ciò che ci addolora, e vogliono che le cose cambino. …Servono più donne in posizioni di leadership …non come ruolo di potere, ma come condivisione dei nostri doni, talenti e carismi … Ci sono settori in cui non bisogna essere ordinate: sono cose che le donne già fanno, e l’Instrumentum laboris lo riconosce … È importante che veniamo incluse nelle decisioni importanti … Abbiamo desiderio di una maggior inclusione e di poter insegnare teologia a livello accademico. Noi donne possiamo contribuire molto alla teologia: dobbiamo lavorare insieme e arricchirci reciprocamente .. In Perù le donne teologhe stanno lavorando insieme alle donne indigene, per lo sviluppo di una teologia indigena”.
Forte l’appello per “superare la grande violenza contro le donne, per superare il machismo, che fa male sia agli uomini che alle donne e va contro la nostra esperienza religiosa e ciò che ci dice Gesù”.
Ritornando sul mancato diritto di voto per le donne presenti al Sinodo, suor Birgit ha rivelato che “è uno dei temi trattati nel nostro Circolo Minore. Siamo supportati da tanti vescovi. Sono molto grata a Papa Francesco per tutti i passi che hanno portato alla presenza di 35 donne al Sinodo, è già un grande passo in avanti. Noi speriamo, desideriamo che si arrivi al punto per cui le nostre Superiori possano votare, così come possono fare i Superiori uomini. Abbiamo espresso questo desiderio chiaramente: non c’è nessun motivo per cui ciò non sia possibile. Già l’ultimo Sinodo ha stabilito che non è necessaria l’ordinazione al sacerdozio per votare: se si partecipa all’intero processo sinodale, si partecipa anche alla responsabilità delle decisioni prese”.
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