Venti anni fa, l’11 Gennaio 1999, ci lasciava, all’età di 58 anni, Fabrizio De André che con Don Gallo ha condiviso , per le vie di Genova, il racconto del mondo.
In tutti suoi brani, che sono una «antologia dell’amore», De Andrè parla all’uomo, amandolo, penetrando nell’angolo più misterioso della sua anima, risvegliando il dubbio che Dio esista.
Come tutti i cercatori autentici, non si ferma alla superficialità … alle regole … alle liturgie che si autoesaltano, ma, attraverso il tormento tra ragione e mistero, non chiude la porta a un Dio, pazzamente innamorato dell’uomo, per il quale, questo “ Dio folle” “dimentica il cielo” e cammina con lui assumendo in tutto la condizione di uomo.
Un gruppo spontaneo di amici vuole “ricantare” la “Buona Novella” di Faber, “evangelista involontario” come Pasolini.
È una “Buona notizia” rivisitata nella musicalità attraverso una rielaborazione corale e una rilettura di testi e riflessioni che cercano di riscoprire Fabrizio agnostico, cercatore ma non ateo.
Egli canta il “cristianesimo di Cristo”, non quello di certa Chiesa lontana dal Cristo. Quel Cristo che scandalizzava il “clero” del suo tempo, pronto a lapidarlo, aprendo le porte del suo regno a pubblicani e prostitute.
Vi aspettiamo al CentroSud di Castelbuono, mercoledì 17 aprile con un primo appuntamento alle ore 18,30 ( familiari e soci Auser) e un secondo appuntamento alle ore 21 avendo cura – per la limitatezza della recettività – di ritirare un coupon-invito, assolutamente gratuito, c/o Comunità Itria.
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