Condannato agli arresti domiciliari per l’ennesimo furto; rifiutato dal padre e dai fratelli viene sottoposto dal magistrato del tribunale di Milano a regime di soggiorno obbligato su una panchina del parco pubblico di Via Trieste a Lambiate.
Li vi resta per sette interminabili giorni fino a ieri quando un’amica impietosita lo ha accolto nella sua casa offrendogli un bagno caldo e da mangiare.
|
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.