Attualità
Che cosa è successo? Dove siamo precipitati? Sono domande poste da credenti e non credenti, smarriti e a volte angosciati. Siamo stati colpiti dalla pandemia, ma c’è stata anche un’epidemia della paura.
Le stesse chiese si sono trovate inizialmente esitanti e poi si sono espresse con una voce tenue, consolatoria, sì, ma priva di una capacità di “guidare”, di discernere i segni dei tempi; senza una parola autorevole e performativa nei confronti dei fedeli e della gente. “Non mi è sembrato di aver udito nella chiesa italiana il pronunciamento di una parola autorevole, partecipe, consolatrice, ma anche profonda, illuminante, orientatrice”, ha scritto don Giuliano Zanchi in “I giorni del nemico”. Continua a leggere
Riportiamo in questo post una lucida e semplice riflessione, pubblicata su ” FORMICHE” , di Rocco D’Ambrosio – sacerdote della Diocesi di Bari, ordinario di filosofia politica presso la Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana di Roma; docente di etica della Pubblica Amministrazione presso il Dipartimento per le politiche del personale dell’Amministrazione del Ministero dell’interno.
Sono rimasto alquanto sorpreso nel leggere il testo, del 26 aprile sera, dell’Ufficio Nazionale Comunicazione della Cei in merito alle celebrazioni eucaristiche e i provvedimenti della fase 2.
Amatissimo Arcivescovo Mario, nella festa di Santa Caterina patrona d’Italia, la speranza potente, mistica, creativa di questa donna ritorni ad animare la nostra Chiesa e società italiana.
Tra le tante voci che le giungono circa la nostra presenza come Chiesa in questo tempo e in questa terra italiana, le chiedo di ascoltare anche la voce di un anziano missionario, già in Giappone e ora in Milano.
Subito le confesso che riconosco il valore sacro del luogo della preghiera e soffro quando seduto nel confessionale del Duomo sento e vedo molto più turismo che preghiera. Continua a leggere
Il 16 Aprile si è spento Luis Sepúlveda all’età di 70 anni nell’ospedale di Oviedo ( Asturie, Spagna) dove era ricoverato in gravi condizioni dal 29 febbraio per una polmonite associata al coronavirus.
Nato a Ovalle, in Cile, nel 1949. Il suo nome è caro a milioni di bambini per la fiaba “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”. ( che si può leggere cliccando sull’icona accanto)