Attualità
Non vorrei non sperare più che la pace sia possibile, … che l’arroganza del potere ceda posto alla dimensione del “servo inutile” , … perché perdere la speranza è confidare soltanto nelle proprie forze …. e il Cristiano è uomo di fede quando continua a sperare contro “l’impossibile “ , affidando all’Uomo della Croce il riscatto dell’umanità, senza scordarsi che si è chiamati in prima persona a collaborare con Lui divenendo “operatori di pace” e servi degli uomini.
In fondo .. il battezzato … è in questa dimensione che è sacerdote e partecipa al sacerdozio regale di Cristo.
“Gli intrallazzi non sono fede. Bisogna tornare a Cristo non al cesaro-papismo. Siamo arrivati al punto in cui parliamo più del papa che del Cristo“.
Sono parole che ad un primo impatto trascinano e coinvolgono in un corale facile “ Je accuse “ … poi ho pensato a Francesco d’Assisi: non ha mai puntato il dito… , non ha mai gridato, si è sempre sforzato di testimoniare, nell’estrema eloquenza del silenzio della croce, la sua appartenenza a questa chiesa, anche se deturpata dal peccato, interrogandosi con violenza in cosa Lui avesse sbagliato.
Vorrei riportare alcune considerazioni di Carlo Carretto perché prima di inveire ci interroghiamo sull’Amore che per questa Chiesa – santa e peccatrice – dovremmo avere.
“Quanto mi sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo!
Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto ti devo!
Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza.
Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità.
Nulla ho visto al mondo di più oscurantista, più compromesso, più falso e nulla ho toccato di più puro, di più generoso, di più bello. Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure!
No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te!
E poi, dove andrei?
A costruirne un’altra?
Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò sarà la mia chiesa, non più quella di Cristo. Sono abbastanza vecchio per capire che non sono migliore degli altri “
Tenuto anche conto del nuovo quadro politico nazionale e della nascita della Sinistra Arcobaleno, l’associazione dei Verdi di Castelbuono intende promuovere un’aggregazione insieme a tutti i soggetti politici ed associativi e le persone della società civile che, riconoscendosi in posizioni di sinistra e di centrosinistra, vogliono lavorare ad una proposta di cambiamento, imperniata sui valori della legalità, della solidarietà e dell’ambientalismo, e sul contrasto di ogni politica e prassi clientelare.
Sono stati individuati alcuni campi sui quali l’attenzione sarà fin dall’inizio maggiore: il lavoro nero, la pianificazione urbanistica, lo sviluppo sostenibile, le politiche culturali, le fonti energetiche alternative.I Verdi inoltre individuano nella lotta alla privatizzazione dell’acqua un campo di intervento cruciale per la rilevanza politica, sociale ed etica del problema, e danno la loro adesione ed il loro appoggio al comitato no priv.
I lavori dell’assemblea, la prima svoltasi dopo la dolorosa scomparsa di Lucio Spallino, sono stati svolti all’insegna del riferimento alla sua figura.
L’attività dell’Associazione, ha dichiarato il Presidente neo eletto, dovrà essere improntata ai suoi ideali e al suo stile.
Castelbuono 17-2-2008
Gioacchino Cannizzaro
Ci commuovono ed esaltano le sue parole nelle quali si riconosce la stragrande maggioranza di siciliani fatta di gente onesta, semplice ma efficace laboratorio di novità politiche.
“Mi conoscete . E conoscete la mia storia politica. Sapete da dove vengo. Da una terra magnifica e mortificata.
Non devo raccontarvi niente dei suoi splendori, delle sue miserie, dei suoi onori.
Ancora ieri oltraggiata dalla vicenda Cuffaro, per la quale prima che sdegnarmi io mi sono vergognata.
Per quelle foto che hanno fatto il giro del mondo, per la protervia di quel ‘io resto al mio posto’. Soffocata dalla mafia. Dove il centrodestra ha avuto, alle ultime regionali, il 64 per cento dei consensi e governa province, comuni, città grandi e piccole. Dove tutto è estremo ed estrema è la contraddizione e dove occorre che sia forza la contraddizione e l’eccezione diventi regola: che gli imprenditori non paghino il pizzo, i ragazzi e le ragazze restino a lavorare in Sicilia, la qualità e l’eccellenza siano il nostro metro. Per intercettare, e per sempre, sviluppo buono, buona occupazione, modernizzazione, legalità“.
L’augurio di un successo stravolgente che sarà segno di contraddizione per chi ha infangato il popolo siciliano.