Tirisan
Signor Sindaco,
durante la seduta aperta del Consiglio comunale del 17-9 è stata trattata la proposta di delibera che prevedeva l’impegno a non consegnare le reti e gli impianti idrici al gestore privato, e la S.V. ha proposto che sul punto si chiedesse l’opinione della cittadinanza attraverso un referendum.
La proposta, condivisa da diversi intervenuti, anche portatori di diverse posizioni, è stata poi da Lei incomprensibilmente lasciata cadere; invece è stata approvata, con il suo consenso attivo, una delibera che ha stravolto la proposta originaria, e La autorizza a compiere tutti gli atti volti a rendere operativa la privatizzazione dell’acqua, o, se si preferisce, del servizio idrico; il tutto senza consultare la cittadinanza, né, tantomeno, tener conto della pubblica opinione che, su questo argomento, è molto attenta e sensibile.
Siccome riteniamo che la Sua proposta di sottoporre ad una consultazione popolare la questione della consegna delle reti e degli impianti al gestore privato sia meritevole di essere accolta e sostenuta, prima di qualsiasi passo affrettato da parte Sua, Le chiediamo:
– di proporre cautelativamente al Consiglio comunale la revoca della delibera approvata dal Consiglio comunale nella seduta del 17-9.
– di indire un referendum con il quale si chieda ai cittadini di esprimersi circa la scelta di consegnare le reti e gli impianti idrici ai privati.
Ci risulta che l’Amministrazione di Castelbuono non si è mai occupata dell’approvazione del regolamento sul referendum, ma concordiamo con chi, anche dal Suo schieramento, ha sostenuto che la consultazione possa svolgersi anche in maniera informale.
A tal proposito ci proponiamo per collaborare all’organizzazione e per garantire la correttezza della consultazione.
In mancanza di una sua risposta positiva, questo comitato No Priv si adopererà autonomamente ed in tempi brevi a consultare i cittadini, fermo restando che continuerà nelle sua azioni di protesta e di sensibilizzazione.
Castelbuono, Per il comitato No Priv Silvio Bonomo1 DICEMBRE 2007
ROMA
con ritrovo ore 14.30 Piazza della Repubblica
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
RIPUBBLICIZZARE L’ACQUA, DIFENDERE I BENI COMUNI!
MORATORIA SUBITO CONTRO TUTTE LE PRIVATIZZAZIONI!
IMMEDIATA APPROVAZIONE DELLA LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE!
UNA GRANDE OPERA PUBBLICA : RISTRUTTURARE LE RETI IDRICHE!
GESTIONE PUBBLICA E PARTECIPATA DAI LAVORATORI E DALLE COMUNITÀ LOCALI!
Siamo donne e uomini appartenenti a comitati territoriali e associazioni, forze culturali e religiose, sindacali e politiche.
Insieme abbiamo costituito il Forum Italiano dei Movimenti per l’ Acqua.
Insieme abbiamo raccolto più di 400.000 firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la tutela, il governo e la gestione pubblica dell’acqua.
La nostra esperienza collettiva, plurale e partecipativa e’ il segno più evidente di una realtà vasta e diffusa, di un movimento vero e radicato nei territori, che vuole fermare i processi di privatizzazione portati avanti in questi anni dalle politiche liberiste, che reclama il riconoscimento dell’acqua come bene comune e diritti umano universale da sottrarre alle logiche del mercato e del profitto, che lotta per ottenere la ripubblicizzazione del servizio idrico e la sua gestione democratica e partecipativa.
Chiamiamo tutte e tutti ad una manifestazione nazionale l’1 dicembre per rendere ancora più visibile questa volontà e per mettere al centro gli obiettivi che intendiamo sostenere in questa fase della nostra iniziativa.
Chiediamo a tutte le realtà impegnate nelle lotte e nei territori per la difesa dei beni comuni e dei diritti sociali di considerare l’appuntamento del 1 dicembre uno spazio aperto dentro il quale intrecciare le rispettive esperienze nel filo comune della costruzione dell’altro “mondo possibile”.
CHIEDIAMO CHE LA DISCUSSIONE SULLA NOSTRA PROPOSTA DI LEGGE PROCEDA SPEDITAMENTE FINO ALLA SUA DEFINITIVA APPROVAZIONE
La discussione in Parlamento deve procedere senza indugi, essere aperta e partecipata dalle esperienze e dalle vertenze in corso e finalizzata ad approvare i punti di fondo della nostra proposta: tutela e pianificazione della risorsa idrica, ripubblicizzazione del servizio idrico e suo governo partecipato, intervento della fiscalità generale per garantire a tutti il quantitativo minimo vitale e per finanziare una parte degli investimenti, provvedimenti di solidarietà internazionale.
CHIEDIAMO UN PROVVEDIMENTO URGENTE DI MORATORIA SUGLI AFFIDAMENTI DEL SERVIZIO IDRICO E CHE LA LEGGE FINANZIARIA CONTENGA PROVVEDIMENTI PER IL RISPARMIO IDRICO E LA RISTRUTTURAZIONE DELLE RETII
Nei giorni scorsi il Senato, sulla base della nostra iniziativa, ha approvato nel decreto fiscale collegato alla Finanziaria il provvedimento di moratoria dell’affidamento dei servizi idrici per un anno. Ora esso passa all’esame della Camera , che deve, secondo noi, votare rapidamente allo stesso modo, approvando così definitivamente la moratoria.
La legge Finanziaria deve inoltre intervenire con provvedimenti che pongano al centro l’acqua come bene comune e siano finalizzati al risparmio della risorsa attraverso:
a) l’incentivazione del risparmio idrico in agricoltura (passaggio a sistemi di irrigazione a minor consumo di acqua) nell’industria e negli usi domestici (obbligatorietà di reti duali e sistemi di recupero dell’acqua piovana);
b) l’istituzione di un Fondo nazionale per la ristrutturazione delle reti idriche, dotato di adeguate risorse, in grado di intervenire sulla situazione non più sopportabile delle perdite e degli sprechi.
LOTTARE PER L’ACQUA PUBBLICA SIGNIFICA ANCHE BATTERSI PER LA DIFESA DEI BENI COMUNI E CONTRO LA LORO MERCIFICAZIONE
Siamo impegnati per ottenere che l’acqua sia considerata bene comune e sottratta alle logiche del mercato.
Vogliamo nello stesso tempo affermare con forza che la nostra battaglia per l’acqua è anche battaglia per tutti i beni comuni – dall’energia ai rifiuti, dal territorio all’abitare, dalla salute all’istruzione, dalla conoscenza alla sicurezza sociale- e parla e sostiene tutte le lotte che in questi anni si sono sviluppate in loro difesa.
La nostra manifestazione vive e vuole dare forza a tutte quelle vertenze territoriali che si sono battute per sottrarre i beni comuni naturali e sociali al predominio della logica del mercato e per affermare un nuovo protagonismo e volontà di contare da parte delle comunità locali.
http://www.acquabenecomune.org
Segnali incoraggianti dai lavori della delegazione cattolica guidata dal cardinale Kasper e dalla delegazione panortodossa guidata dal metropolita Zizioulas del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli
Più snella la strada per la riunificazione di cattolici e ortodossi dopo lo scisma del 1054.
Il Papa è il “primo dei patriarchi”, Roma è la “prima sede”, la Chiesa di Roma “presiede nell’amore”.
Dai lavori , tre determinati :la comunione ecclesiale, la conciliarità, l’autorità.
Si concorda che il vescovo è il capo della Chiesa locale e che nessuno può sostituirsi a lui che è l’Autorità locale.
Si riconosce che “l’unica e santa Chiesa” si realizza contemporaneamente in ogni Chiesa locale, che celebra l’eucaristia, e nella comunione di tutte le Chiese. Atri passaggi : a livello regionale un gruppo di chiese riconosce al proprio interno un “ protos “ ( primo ),mentre a livello globale “ coloro che sono i primi nelle diverse regioni insieme a tutti i vescovi cooperano in ciò che riguarda la totalità della chiesa “… “ i primi dovranno poi riconoscere il primo tra di loro”.
La conciliarità: è la cooperazione comune tra tutti. Tutti i vescovi oltre a essere uniti tra di loro nella fede, “hanno anche in comune la stessa responsabilità e lo stesso servizio nei confronti della Chiesa”. I concili sono lo “strumento principale” attraverso cui si esprime la comunione della Chiesa.