Tirisan
Salto da Divisa – Pasqua 2008
Un sogno realizzato!
Cari amici e fratelli,l´urgenza della data, la Pasqua del Signore, mi contringe oggi, Sabato Santo, a inviarvi appena un biglietto.Un biglietto che, pur nelle dimenzioni minime, vuole esprimervi grande affetto e la mia (e nostra!) gratitudine, per la vostra amicizia, solidarietá, collaborazione.
Il 17 febbraio é stato inaugurato l´ambulatorio oftalmologico per il nostro popolo povero, con la presenza del Dott. Sergio Tabacchi e Giancarlo Rambaldi (il carissimo Rambo!) da Ferrara, e Marco e Quirino di Viganó (Lecco), venuti per l´occasione dall´Italia.
Il 7 marzo é finalmente arrivato in Brasile il container con le apparecchiature per l´ambulatorio, e con venti tonnellate di materiale per il progetto della ceramica. Progetto, quest´ultimo, che senza la fattiva e solerte colaborazione di Filippo Fratantoni e collegui di Santo Stefano di Camastra (Messina), non sarebbe arrivato in porto!In quest´ora urge rivolgere il nostro pensiero grato e affettuoso a colui che dal cielo continua a collaborare al progetto della ceramica, di cui fu l´ispiratore: il nostro amico e fratello P. Remigio Targia, cappuccino, senza il quale non avremmo realizzato quello che da principio ci era sembrato solo un sogno!Gesu vivo e risorto, Signore della vita, ci doni la grazia di continuare a lottare e sognare a servizio dei fratelli piu piccoli e abbandonatti.
Buona Pasqua!
Vi abbraccio Frei Emilio Santi Piro – Missionario in Brasile
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Mario Renzi Presidente della provincia di Firenze ha dichiarato : “Con Chiara Lubich scompare una donna all’apparenza minuta, ma in realta’ un gigante del nostro tempo, una delle figure spirituali piu’ importanti del XX secolo. Donna di grande fede, Chiara ha saputo trasmettere un messaggio di speranza, di amore, di unita’, straordinario in tutto il pianeta. Ha rappresentato per la Chiesa Cattolica una ventata di freschezza particolarmente profonda, ma ha anche saputo coltivare i fili del dialogo interreligioso.Il messaggio di Chiara e’ stato straordinario anche per la Politica, con la P maiuscola, col richiamo costante al valore dell’unità. Ma e’ stata anche ispiratrice di un messaggio di rivoluzione economica e sociale che ha nell’economia di comunione il richiamo piu’ prezioso “ .
Per quanti sono in un cammino di sequela l’invito ad avere il coraggio di rischiare la propria vita per Dio, credere al suo amore e abbandonarsi completamente alla sua volontà.
“Se avessimo fatto la nostra, se avessimo seguito i nostri progetti, ora non ci sarebbe nulla.
Ma – pur con i nostri limiti – ci siamo lanciati in questa divina avventura. “
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Non vorrei non sperare più che la pace sia possibile, … che l’arroganza del potere ceda posto alla dimensione del “servo inutile” , … perché perdere la speranza è confidare soltanto nelle proprie forze …. e il Cristiano è uomo di fede quando continua a sperare contro “l’impossibile “ , affidando all’Uomo della Croce il riscatto dell’umanità, senza scordarsi che si è chiamati in prima persona a collaborare con Lui divenendo “operatori di pace” e servi degli uomini.
In fondo .. il battezzato … è in questa dimensione che è sacerdote e partecipa al sacerdozio regale di Cristo.
“Gli intrallazzi non sono fede. Bisogna tornare a Cristo non al cesaro-papismo. Siamo arrivati al punto in cui parliamo più del papa che del Cristo“.
Sono parole che ad un primo impatto trascinano e coinvolgono in un corale facile “ Je accuse “ … poi ho pensato a Francesco d’Assisi: non ha mai puntato il dito… , non ha mai gridato, si è sempre sforzato di testimoniare, nell’estrema eloquenza del silenzio della croce, la sua appartenenza a questa chiesa, anche se deturpata dal peccato, interrogandosi con violenza in cosa Lui avesse sbagliato.
Vorrei riportare alcune considerazioni di Carlo Carretto perché prima di inveire ci interroghiamo sull’Amore che per questa Chiesa – santa e peccatrice – dovremmo avere.
“Quanto mi sei contestabile, Chiesa, eppure quanto ti amo!
Quanto mi hai fatto soffrire, eppure quanto ti devo!
Vorrei vederti distrutta, eppure ho bisogno della tua presenza.
Mi hai dato tanti scandali, eppure mi hai fatto capire la santità.
Nulla ho visto al mondo di più oscurantista, più compromesso, più falso e nulla ho toccato di più puro, di più generoso, di più bello. Quante volte ho avuto la voglia di sbatterti in faccia la porta della mia anima, e quante volte ho pregato di poter morire tra le tue braccia sicure!
No, non posso liberarmi di te, perché sono te, pur non essendo completamente te!
E poi, dove andrei?
A costruirne un’altra?
Ma non potrò costruirla se non con gli stessi difetti, perché sono i miei che porto dentro. E se la costruirò sarà la mia chiesa, non più quella di Cristo. Sono abbastanza vecchio per capire che non sono migliore degli altri “